
Sono triste. Questa domenica si è consumato un nuovo dramma nazionale. Rifondazione Comunista si è spaccata. Profondamente. Rimane un unico partito. Per il momento. Ma le divisioni politiche sono importanti, sono divisioni di senso. Gli strascichi delle elezioni non sono ancora terminati. E' vero: il PD ha rimescolato le carte, lo scenario è cambiato. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. I cambiamenti sono epocali (epocali per l'Italia). Ovviamente un cambiamento non determina necessariamente una condizione di miglioramento. Rimescolare le carte è da intendere come per la tombola: si agita il sacchetto con i numeri e poi... quello che esce esce...
Be' io non sono un rifondarolo. Sono un riformista (radicale). E penso anche che Rifondazione Comunista in più di un'occasione si sia dimostrato un partito... ecco... direi conservatore. In più di un'occasione Rifondazione Comunista non ha fatto il bene del Paese. Secondo il mio punto di vista.
Tuttavia, Rifondazione, è stato un baluardo di buoni ideali e di buone persone. Rifondazione Comunista ha costantemente vegliato sui diritti dei cittadini e dei lavoratori. Ha fatto un grosso sforzo per applicare i propri modelli di lettura al mondo in movimento di questi anni. Rifondazione Comunista, a partire dai circoli di base, ha sempre cercato di fare buona politica. Le eccezioni ci sono sempre, certo. Ma sotto il profilo sociologico e culturale penso di poter affermare che i militanti di Rifondazione Comunista siano un patrimonio inestimabile per la sinistra e per il Paese. Per tutto il Paese.
Ma non è di sentimentalismi che vorrei parlare. Vorrei parlare della funzione di un partito di sinistra radicale nel Paese. A mio modo di vedere un partito ha senso solo se ha come obiettivo quello di governare. La vocazione all'opposizione è un vizio deviato per un partito. E questo non solo perché, in un sistema di democrazia rappresentativa, la dottrina attribuisce ai programmi che si intendono attuare vincendo alle elezioni l'elemento fondamentale e fondante di un partito politico (sottolineo il "vincendo alle elezioni") . Ma soprattutto perché questo sistema politico non perdona: tutto ciò che si divide o si coagula con altri soggetti o scompare. E mi sa che l'arcobaleno è andato all'aria, quindi qui non si coagulerà niente. Forse si rafforzeranno, ma non si coaguleranno.
Be', se ne sono date di santa ragione e le diferrenze tra gli uni (la maggioranza relativa del partito, i Vendola, i Bertinotti, ecc... insomma: il 47,7%) e gli altri (il segretario, più tutti i contro) sono davvero marcate. Sono preoccupato. Dire no al PD, già da ora, significa scegliere l'opposizione a vita. E significa spingere il PD sempre più verso il centro (stavo scrivendo destra). Questa seconda eventualità non è scritta con il fuoco, ma mi sembra evidente che il PD non mostri sensibilità rispetto all'esigenza di tutelare i nuovi deboli della società (e primi fra tutti i precari). Sono danni collaterali da sopportare senza troppo rumore.
Che dire? Sinistra Democratica finirà nel PD, prima o poi. Chissà che non approdi da sola...
Vi lascio con le parole dell'ex ministro Ferrero, ora segretario del PRC. Be'... sono molto distante da lui, ma sul tipo di opposizione sociale e di ricostruzione di punti di riferimento nel territorio Ferrero non sbaglia. Staremo a vedere. Intanto questo congresso ci consegna i volti degli sconfitti. Quelli dei vincitori non si conoscono. Ce ne sono? Che età hanno? Mah...
Buonanotte.
L'immagine: Knives (Andy Warhol) '82/'83
Be' io non sono un rifondarolo. Sono un riformista (radicale). E penso anche che Rifondazione Comunista in più di un'occasione si sia dimostrato un partito... ecco... direi conservatore. In più di un'occasione Rifondazione Comunista non ha fatto il bene del Paese. Secondo il mio punto di vista.
Tuttavia, Rifondazione, è stato un baluardo di buoni ideali e di buone persone. Rifondazione Comunista ha costantemente vegliato sui diritti dei cittadini e dei lavoratori. Ha fatto un grosso sforzo per applicare i propri modelli di lettura al mondo in movimento di questi anni. Rifondazione Comunista, a partire dai circoli di base, ha sempre cercato di fare buona politica. Le eccezioni ci sono sempre, certo. Ma sotto il profilo sociologico e culturale penso di poter affermare che i militanti di Rifondazione Comunista siano un patrimonio inestimabile per la sinistra e per il Paese. Per tutto il Paese.
Ma non è di sentimentalismi che vorrei parlare. Vorrei parlare della funzione di un partito di sinistra radicale nel Paese. A mio modo di vedere un partito ha senso solo se ha come obiettivo quello di governare. La vocazione all'opposizione è un vizio deviato per un partito. E questo non solo perché, in un sistema di democrazia rappresentativa, la dottrina attribuisce ai programmi che si intendono attuare vincendo alle elezioni l'elemento fondamentale e fondante di un partito politico (sottolineo il "vincendo alle elezioni") . Ma soprattutto perché questo sistema politico non perdona: tutto ciò che si divide o si coagula con altri soggetti o scompare. E mi sa che l'arcobaleno è andato all'aria, quindi qui non si coagulerà niente. Forse si rafforzeranno, ma non si coaguleranno.
Be', se ne sono date di santa ragione e le diferrenze tra gli uni (la maggioranza relativa del partito, i Vendola, i Bertinotti, ecc... insomma: il 47,7%) e gli altri (il segretario, più tutti i contro) sono davvero marcate. Sono preoccupato. Dire no al PD, già da ora, significa scegliere l'opposizione a vita. E significa spingere il PD sempre più verso il centro (stavo scrivendo destra). Questa seconda eventualità non è scritta con il fuoco, ma mi sembra evidente che il PD non mostri sensibilità rispetto all'esigenza di tutelare i nuovi deboli della società (e primi fra tutti i precari). Sono danni collaterali da sopportare senza troppo rumore.
Che dire? Sinistra Democratica finirà nel PD, prima o poi. Chissà che non approdi da sola...
Vi lascio con le parole dell'ex ministro Ferrero, ora segretario del PRC. Be'... sono molto distante da lui, ma sul tipo di opposizione sociale e di ricostruzione di punti di riferimento nel territorio Ferrero non sbaglia. Staremo a vedere. Intanto questo congresso ci consegna i volti degli sconfitti. Quelli dei vincitori non si conoscono. Ce ne sono? Che età hanno? Mah...
Buonanotte.
2 commenti:
rifondazione, con la mancata elezione di vendola, ha perso l'occasione per diventare il partito rappresentativo un pò di tutta la sinistra, ha dimostato con l'elezione di ferrero, di voler essere un partito rappresentativo solo di una parte dei lavoratori, una nicchia della sinistra, quella legata a 20/30 anni fa, i duri e puri, non in grado di stare al governo ma di fare solo un'opposizione che l'attuale governo dimosta essere inutile....mah! che delusione!
indietro tutta...
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