giovedì, luglio 24, 2008

Niente PIU' perseguitati

Adesso si lavora anche il sabato

Sì: era convincente la giustificazione di Veltroni. La giustificazione per la quale il PD non ha votato con la maggioranza sul lodo Alfano. Però, non temete, moderati: non sarà sempre così. Potete stare tranquilli, perché in 48 ore il PD è pronto a votare con il PDL per le iniziative fiscali che risolleveranno salari e stipendi. D'altronde il programma elettorale è il medesimo. Quindi, la coerenza ed i toni pacati verranno preservati. Sempre. La posta in gioco è troppo alta: potremmo tornare all'imbarbarimento della politica e questo sarebbe sconveniente. Il PD è fatto da gente per bene.



Un po' mi fa tenerezza. Veltroni. Lui e i suoi insipidi amici. Lui ci crede per davvero. E per davvero stanno tentando di civilizzare la politica del Paese, a partire dal linguaggio. Rinunciando per qualche minuto alle invettive, devo riconoscere, onestamente, che il tema è tutt'altro che secondario. Il linguaggio è importante. Il linguaggio rappresenta, forse, l'arma più sottile (o l'effetto più permeante) di un'egemonia culturale. I simboli, i segni, i codici di comunicazione determinano non solo la forma dei contenuti politici di una società, ma anche gli ambiti di azione, i confini, la profondità, la direzione, l'ambizione di un disegno sociale.

Il linguaggio sempre più composto, decoroso, i toni sempre più pacati, mansueti. Ma d'altro canto anche la possibilità di far percepire un affondo più deciso, un tono più marcato. Berlusconi lo ha capito. In campagna elettorale. Ha rischiato di rimanere imprigionato nelle maglie di un linguaggio che rende più difficile definire un'identità contrapponendola ad un nemico imminente e devastante (i comunisti). La grande porcata - il lodo Alfano - l'ha fatta ora, ché il PD non poteva permettersi un tono più alto, rimangiandosi lo stile scelto. Uno stile di rottura con quello eterogeneo e concitato che, invece, aveva caratterizzato il centrosinistra fino a pochi mesi fa.

Ecco perché il PD teme la piazza. Il PD ha scelto un linguaggio anglosassone, direi statunitense (sto leggendo dei pezzi di discorsi di Barack Obama e non sono ancora riuscito a capire una posizione chiara che ha su una sola questione. Ma questo è un altro discorso e comunque Obama rimane una speranza). Insomma, l'idea di imborghesire la politica, per "civilizzarla" non è priva di fondamento. Soprattutto se non si ha molto altro per diversificarsi. Soprattutto se non ci sono vere e proprie idee forza su cui fare un patto con un popolo che chiede giustizia sociale e possibilità di sognare. Sarebbe molto più difficile. Ma è anche la via maestra.

Se dalla Bolognina ad oggi si fosse costruito un percorso di questo genere (costruzione di idee forza), invece di svendere ogni valore, ogni ideale, sottoponendolo ad una radicale mutazione genetica, probabilmente il PD avrebbe avuto una natura più sana. Forse ci sarebbe stato un centro più popolato (non è che ora sia scomparso), ma sicuramente il blocco progressista (e in esso computo anche pezzi importanti di ex Margherita ed ex DC) sarebbe stato più coeso, più solido e, soprattutto, più riconoscibile. Avrebbe avuto un posizionamento più chiaro ed una capacità di essere alternativa. Al contrario, la maggiore vittoria del PD è stata quella di fagocitare il voto della sinistra radicale. Il voto, ma non certo il consenso. Mah...

Con i voti puoi governare (se vinci). Con il consenso puoi cambiare le cose. Ma il consenso non lo si crea solo con il linguaggio. Veltroni mi fa tenerezza. Quando non si hanno le idee chiare è facile confondere i mezzi con i fini. E poi, caro Walter, mentre voi vi lavate la bocca con il sapone, il linguaggio che la gente capisce e condivide è stato già comprato. In Italia l'egemonia culturale c'è e non è certo democratica.

Buonanotte.


1 commento:

Anonimo ha detto...

quanta rabbia mi fa...non riesco a trovare altre parole...nano malefico...ma prima o poi schiatterà,o no?