venerdì, ottobre 10, 2008

E' arrivata la bufera

è arrivato il temporale

Se c'è una cosa che mi è sempre stata sul cazzo è la finanza. Soprattutto con quell'insulso aggettivo "alta". Sarà che sono alto 1.70 e in TV li prendono solo da 1.80 in su. Per carità... penso che comprare e vendere azioni sia legittimo, in qualche misura anche opportuno. Ma quello che si fa nelle borse è altra cosa. Tant'è che si dice "giocare in borsa". Giocare. Come puffare. Quando non sai che verbo usare puoi sempre usare il verbo puffare. In borsa si puffa. Si puffa sui risparmi dei poveri cristi.

La finanza è giusta e legittima nella misura in cui - appunto - finanzia l'economia reale. Tutto il resto è criminale, cazzo. Non esiste. Sono convenzioni arbitrarie da considerare alla stregua del regolamento di un Monopoli senza basi reali. Non so come spiegarlo, senza fare il catastrofista, ma le borse oggi sono diventate dei vespasiani dove tanti burattini muniti di vescica vanno a pisciare, pensando di espellere champagne. Un titolo può andare su o giù anche quando l'Azienda che lo ha messo in vendita è sana/sanissima. Non esiste collegamento.

Ma per produrre economia servono finanziamenti. La borsa li crea. Mi auguro che l'Europa non solo risponda in tempi brevi - prima che cominci la recessione che l'occidente subirà entro un paio d'anni - ma che stabilisca regole solide e serie perché i mercati finanziari non siano più i bazar che sono ora. Serve una nuova Bretton Woods.

E il PD abbia le palle di dire che questo capitalismo ha nuovamente fallito.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmm...
Post velenosissimo ma eccessivamente generalista. Distruttivo al limite del demagogico.

Concordo con l'auspicata caduta del capitalismo. Ma quale sistema alternativo? Sicuramente non il comunismo...

Ciao!

PS: oggi sto rompino... che si vede? :)

Corrado Minervini ha detto...

Be', come con Bretton Woods il capitalismo è stato salvato dalle regole e da politiche più stataliste (capaci di generare richezza reale attraverso politiche che favorissero i consumi di tutte le fasce sociali) anche questa volta è necessario salvarlo (perché è arduo sperare una cosa diversa. Almeno in questo momento) con le regole e l'inibizione dei giochi della finanza. Il post è generalista (anche per combattere la mia... logorrea) ma dice una cosa che ritengo importante (almeno quanto banale): la finanza deve servire a finanziare l'economia reale, non ad impoverirla ed a renderla più incerta, instabile. In un sistema gli elementi critici sono quelli che non si possono/sanno gestire. Possiamo anche avere delle straordinarie Aziende, ma che si reggono su un sistema finanziario malato. Queste Aziende resteranno instabili, pur avendo economie virtuose. In poche parole la borsa dovrebbe servire solo a scambiare le Azioni e dovrebbe essere preclusa ad ogni organismo parassitario.

Anonimo ha detto...

Corrà, come dice la casalinga: i soldi attirano soldi e quelli che hanno invstito e perso i loro soldi in questa crisi finanziaria sono quelli che i soldi da investire ce l'avevano. io infatti sto tranquillissima...! A me del fallimento degli investitori non me ne frega una m...!

Corrado Minervini ha detto...

Se il sistema finanziario va in crisi, le ripercussioni si riverberano sull'economia reale: le imprese falliscono, l'occupazione diminuisce, chi aveva un mutuo non può più pagare le rate e la crisi si autoalimenta.

Neanche io ho azioni, titoli e derivati. Ma la preoccupazione per la crisi sociale resta. Le borse sono in ripresa, ma occorre cambiare le regole. Prima che sia troppo tardi.

PS: Chi vi garantisce al 100% che il vostro TFR sia in un fondo pensione garantito, che non si giochi in borsa con i soldi dei lavoratori?