domenica, ottobre 26, 2008

Dove nasce la società?

nella classe (entre les murs)

Sì, sì... è un po' una forzatura. Ma ci sta tutta. La forzatura. La scuola è il primo momento in cui l'individuo si confronta in un contesto autenticamente plurale. Socialmente, culturalmente e politicamente plurale. Senza mediazioni. Un ambiente teoricamente protetto, ma pur sempre vero. La Classe, Palma d'oro a Cannes 2008 come miglior film, rappresenta la babele della nostra socità.

Laurent Cantet (il regista) dice del film "Desideravo mostrare la scuola in tutta la sua complessità contemporanea: i ragazzi non imparano nulla e i professori non sono sempre certi che ciò che fanno sia giusto". In realtà la pellicola va oltre. La società contemporanea non è in grado di comunicarsi: ciascuno non ha che il proprio ruolo da giocare meccanicamente, diventandone schiavo. Lo scarto generazionale, sociale e culturale (/razziale) è troppo grande per essere colmato dall'indifferenza del realismo.

Il film è forte, perché riesce a farci immaginare con precisione una realtà che i più in Italia (me per primo) non conoscono. Almeno per quanto riguarda le sfumature razziali. Per il resto non credo che cambi molto in qualsiasi alta periferia del Paese.



Mi sono chiesto più volte, dopo aver visto il film, cosa avrebbe pensato la Gelmini nel vederlo. Mi è venuto da ridere.

E poi... mi sono detto anche che... che mi sarebbe piaciuto fare l'insegnante. E' un mestiere nobile, almeno quanto difficile. Forse è per questo che più della metà degli insegnanti non hanno ancora capito che mestiere fanno.

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