domenica, settembre 28, 2008

Ban Ki-moon

...e chi cazz è?

Il fatto che sia sconosciuto ai più non è un caso. Ban Ki-moon, è il segretario generale dell'ONU. Sud Coreano, formazione americana in pubblica amministrazione, già ministro degli Esteri e del Commercio di Seul, è in carica da due anni e tra tre finisce il primo mandato. Ma non se lo caga nessuno. Se chiedete in giro chi è il segretario generale dell'Onu i più vi risponderà di non saperlo e qualcuno, magari, risponderà Mandela.

Se nessuno lo conosce c'è un motivo: gli USA volevano un segretario generale mediocre, senza forza. Gli USA volevano un burattino. Sono stati accontentati. Più volte su questo blog si è promossa la linea "new-global", incentrata sulla forza e sull'autorevolezza delle istituzioni internazionali, su una governance globale capace di contenere e regolare l'esuberanza dei Paesi più potenti. Agli USA questo, ovviamente, non piaceva. L'ONU è una rottura di scatole (ricordate la guerra in Iraq?) ed hanno provveduto a creare consenso attorno a questo birillino (Ban Ki-moon).

L'internazionale (sito: www.internazionale.it/home . L'internazionale è una testata giornalistica che seleziona i migliori articoli pubblicati in tutto il mondo nella settimana precedente. Ovviamente la selezione segue una precisa linea editoriale. Costa 3€) della scorsa settimana riporta un pungente articolo de "El Paìs" e mette il segretario generale in copertina, titolando "L'uomo invisibile". Diciamo che la figura pubblica di questo Ban ecc... viene sventrata. Il segretario generale (che non a caso scrivo minuscolo) è un mediocre burocrate ed è ben lontano da essere quel leader politico carismatico che servirebbe a tutto il pianeta. Ovviamente non se ne parla. Anzi... si dimentica. Dimentichiamocene...




venerdì, settembre 26, 2008

Alitalia VOLA

tra qualche giorno ci dimenticheremo tutto

Quante domande mi vengono in mente. In questi ultimi mesi sono stato tartassato da dubbi ed interrogativi su Alitalia. Non commento la decisione di Berlusconi di giocare la carta "cordata italiana" in campagna elettorale e la decisione dei sindacati di far cadere l'offerta di Air France. Non la commento perché è troppo grottesco e sconcertante per farlo. Però mi interrogo sul ruolo di CGIL (mio sindacato di riferimento), mi interrogo sulla incredibile ingordigia di quanti sanno di avere di più e non vogliono rinunciarvi, mi interrogo sul ruolo di Colaninno padre e sul ministro ombra del PD Colaninno figlio, mi interrogo sullo squallore della nostra classe dirigente.

Vabbe', mi godo il finale di matrix (grande, grande film. Lo so, lo so... c'è poco di intellettuale. Forse). Ma vi lascio questo simpatico video (nulla di entusiasmante, ma certamente simpatico).



'Notte

mercoledì, settembre 24, 2008

Niente post

il padrone di casa non paga le bollette


Be', sembrerà una cretinata, ma non posso scrivere post sul blog, visto che il mio padrone di casa - nonostante i 1500 € che intasca ogni mese da me e dai miei coinquilini - non ha pagato la bolletta di alice. Non funziona internet sto scrivendo rapidissimamente dall'ufficio.
Anche i vecchi tappeti ed il materasso all'ingresso sono da dieci giorni in casa, nonostante l'impegno a toglierli di mezzo quanto prima. Non parliamo dei materiali da muratore che sono rimasti in cucina per quattro o cinque mesi. Insomma... lui affitta le stanze, intasca i soldi, usa la casa come magazzino e considera chi ci abita come una bestia da mungere. A nero. Contratto?

Be'... "non c'è bisogno" dice lui.
... essere migrante significa anche questo.

lunedì, settembre 22, 2008

MatriMovie

sì: abbiamo toccato il fondo

Io non metto in dubbio che uno sia talmente felice per essersi unito in matrimonio con la propria/o campagna/o per desiderare di condividere la sua gioia con altre persone. Non metto nemmeno in dubbio che provetti registi possano immortalare su una pellicola scene e momenti indimenticabili. Sono anche convinto che mi divertirei non poco nel vedere "il filmino" del matrimonio di qualche mio amico (mi accontenterei di vedere almeno la foto di qualcuno che so io - e che legge il blog - in abito da cerimonia).

Però, cazzo, mi dite chi mai possa arrivare a far girare il film del proprio matrimonio al cinema? La vita non è un reality. E che cazzo: non c'è più religione (non dovrei essere io a dirlo). Povera Italia. Poveri noi.

In ogni caso, per chi non avesse afferrato, a Molfetta (la mia città) dalle poltrone del grande multisala Unicinema (10 sale) si potrà gustare il film del matrimonio di chi si presterà a questa immonda porcata. Sono convinto che parteciperà tanta gente figa. Gente da TV. Avete tutti un gran futuro d'avanti. Dai, dai, ché siete grandi! Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

ERRATA CORRIGE: il cinema incriminato è l'Odeon, non il multisala. I'm sorry.


venerdì, settembre 19, 2008

Buon compleanno UMBERTO

...ma guarda un PO'

E Umberto Bossi oggi compie cinquantotto anni. Ora, tralasciando la sua avventura da cantante (con lo pseudonimo "Donato"), tralasciando i suoi studi ballerini (ma a differenza del figlio la maturità se l'è presa), sorvolando sui vari lavori improbabili che ha svolto ed evitando di discutere delle dichiarazioni della prima moglie sul Senatur... mi godrei semplicemente questo video.



E' proprio il caso di dirlo...



Eppure, non è una barzelletta (il "ce l'ha duro"), né un gioco alla playstation (il video promozionale della lega): questi governano ed hanno sbancato in quanto a consensi. E' evidente che ci sia qualcosa che non va... in chi s'è fatto fregare voti da 'sti esaltati.

In ogni caso, ancora auguri, caro Bossi.

mercoledì, settembre 17, 2008

Eppure NON dimentico

...quanti ne ho visti

Storie. Tante. Di ragazzi, giovani, pieni di energie, che fanno sacrifici allucinanti per sopravvivere. Spesso con il sorriso sulle labbra. Altre volte con la tristezza di sapere di doversi accontentare delle solite scatolette di tonno in offerta per secondo. Sacrifici, salti mortali. A volte con il proprio titolo di studio ci si può pulire il popò e si accetta di fare i lavori meno "stimolanti" (rimaniamo sugli eufemismi) pur di rimanere autonomi. A meno che non si accetti di vivere dai genitori fino a quarant'anni. Mese dopo mese, anno dopo anno si smarrisce la speranza e si perdono le energie. Svigoriti, provati e mortificati si diventa più docili. Alla fine è così.

Oggi per me è un giorno di gioia. Questo contratto a tempo indeterminato è stato un fulmine a ciel sereno. Positivo. Non me l'aspettavo (prima di luglio non ci pensavo proprio). Ma non dimentico tutti gli altri. E mi rattristo.


lunedì, settembre 15, 2008

Ho firmato

...

Sto rimbambito davanti alla tastiera cercando di scrivere qualcosa di sensato, ma non ci riesco (almeno senza essere melodrammatico). Ho cercato anche un pezzo che rappresentasse il mio stato d'animo, ma non l'ho trovato (dopo ho deciso di mettere il video che segue). Cerco il modo migliore per dirlo, ma capisco bene che le mie sensazioni non riuscirò mai a comunicarle a nessuno.

Non voglio portarla troppo per le lunghe... da mercoledì 17 non sarò più precario: ho firmato. A tempo pieno e indeterminato. CAZZO!!!



domenica, settembre 14, 2008

Morire a sprangate

a 19 anni

Devo ammetterlo: quando di sera sono solo in metro, o in bus, o per una stradina poco illuminata ho paura. I volti colorati in modo diverso dal mio, di notte, mi fanno paura. Di giorno no.

Con tutta la gente che c'è in giro sto tranquillo. Cioè, mi spiego meglio: di giorno tutto è normale. E' bello vedere come le piccole abitudini di ogni giorno, i piccoli bisogni non hanno età, non hanno colori. Anche soffiarsi il naso o leggere il giornale alla pagina della cronaca. E poi ognuno ha la sua storia. A volte storie tristi, altre a lieto fine. Mi piace poter scambiare qualche parola con le persone che hanno il colore della pelle diverso dal mio (ivi inclusi olandesi e svedesi). A volte lo faccio, più spesso non trovo il pretesto giusto. A volte sono turisti, a volte sono lavoratori. Migranti.

E' bello quando sono integrati. Quando si sentono cittadini veri. Uomini e donne che come tutti si svegliano la mattina per fare il loro lavoro, pensare alla famiglia, sperare in un destino migliore per i propri figli. Spesso - nonostante tutto - sono felici. Lo vedo per esempio al ristorante cinese vicino a casa mia (si può dire che è una specie di mensa di lusso per extracomunitari, o un ristorante per i giorni da festeggiare. Io ci sono stato qualche sera. Non ricordo di averci visto mai italiani bianchi).

A Roma si ha l'impressione, di tanto in tanto, che l'integrazione ci sia. Che sia vera. Dove abito io e nelle zone limitrofe molti negozi sono di ex extracomunitari (la maggior parte cinesi). Persone che da generazioni vivono onestamente in Italia e che ora hanno un'attività loro (come i nostri famosi parenti in USA, o Australia, o America latina, ecc...). Nei centri sociali, nei luoghi di festa ci sono tanti giovani extracomunitari. La mattina molti prendono il bus per andare a lavorare come faccio io. Insomma... normalità.

Ma la notte no: ho paura. Ho paura di essere aggredito, di essere minacciato per quei pochi spiccioli che mi porto addosso, oppure per l'abbonamento (costa 30€ ed è riutilizzabile praticamente da chiunque). Se vado ad uno dei due cinema vicino casa ci sono almeno 2 stradine quasi deserte e male illuminate. Per non parlare dei mezzi. Fobia sciocca? Razzismo latente? Stupidità? Be'... ho vissuto anche a Napoli (vicino rione Traiano... non so se mi spiego) e ho sempre temuto aggressioni. Sto attento e mi sono sempre detto che se mi dovesse succedere qualcosa le prendo, ma... anche l'aggressore qualche ricordo se lo prende. Parole troppo violente? E... lo so... la paura alimenta la violenza.

Il punto è che non voglio alimentare violenza, ma vorrei vivere in sicurezza. Anche io, senza essere della Lega o di AN. Ma la sicurezza potrebbe esserci solo se ci fosse vita serena per tutti. Il bisogno ed il disagio rendono violenti. Le famiglie di migranti integrati sono serene - se non felici -, perché hanno trovato dignità sociale ed economica. Questo è il primo punto all'ordine del giorno per qualsiasi politica seria per i migranti e la sicurezza. Perché anche io voglio la sicurezza.

Ora... non so cosa facesse esattamente nella vita Abdul G. (originario del Burkina Faso). Quello che so è che stamattina (domenica ore 6.00) è morto sotto i colpi implacabili di due uomini. Colpi di mazza e spranga contro il suo cranio. Immaginate: il cranio di un essere umano rotto dalle ripetute percosse con delle armi. Dure. Ricordate quando vi siete fatti l'ultimo bernoccolo? Faceva male, vero? Adesso immaginate quanta violenza su Abdul. Violenza omicida. Su un "negro". Forse un giovane lavoratore. Forse (forse: leggeremo nelle prossime ore) un teppista, forse un ladruncolo. Ma pur sempre un essere umano, che se rubava, sicuramente non era integrato (ed essere integrato significa poter essere felice).

Quanta violenza.
Vi lascio alle parole di Ascanio Celestini.



A propostito... Abdul era italiano.

(per approfondimenti: http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/milano-razzismo/aggredito-sprangate/aggredito-sprangate.html)

martedì, settembre 09, 2008

Mariastella...

anche tu hai i tuoi meriti? brava, brava...





Ho come l'impressione che l'autore del video sia un po' incazzato. Mi ha fatto morire... :D

Vabbe', comunque, sul tema della scuola occorre ritornare. E' un tema complesso e necessità di qualche riflessione in più, rispetto a quelle che il personaggio Gelmini possa suscitare. Per il momento registriamo solo il fatto che anche questa Signora Nessuno è diventata ministra per non meglio definiti meriti e qualità.

'Notte.

domenica, settembre 07, 2008

Nome in codice "3Zause"

la classe non è acqua, porca puttana!



L'arroganza più volgare e meschina è un'arte. Ed è per questo che considero il Sindaco/Senatore della mia città di provenienza un artista. Qui non c'entra la destra e la sinistra. Qui c'entra solo la classe e la sublime abilità di mistificare la realtà in modo talmente eccellente da mutarla nel momento stesso in cui la si descrive.

Adesso tutti sanno la "vera verità": a Molfetta ci sono dei Consiglieri Comunali che disprezzano le donne e per fortuna il Sindaco con tutto il popolo della libertà è intento a difendere i loro diritti (quelli delle donne). Quindi, donne molfettesi, state tranquille: adesso a voi ci pensa lui. Nel frattempo, però, state alla larga dai posti di comando e dalle poltrone. Nessuna donna Assessore, nessun incarico per le donne.

Ma come dicevamo, la verità non è quella che credete voi, ma quella che il boss detta. E nonostante la poca dimestichezza con l'italiano di molti protagonisti della scena politica cittadina, il dettato lo fanno bene. E' sorprendente, ma se chiedete agli accoliti di descrivere cosa successe quella sera in Consiglio Comunale vi diranno che il Sindaco è stato aggredito dall'opposizione. E che lui si è inalberato per difendere i diritti delle donne.

Che vergogna. E' vergognoso. Ma è la democrazia, sapete...

PS: Per il dialetto nel video... be', si ripetono in diversi modi coloriti le stesse due cose: "Statti zitto e vergognatevi".


venerdì, settembre 05, 2008

Aritmia Mediterranea

rumori di pace


Quando è cominciata non sapevo dove sarebbe arrivata. Parlo di Aritmia, ovviamente. Quando cominci un'avventura non ti chiedi come finirà, ma cosa ti aspetta dietro l'angolo. Ti chiedi come risolvere i problemi, come fare al meglio quello che c'è da fare. Quel da fare è l'ignoto che vuoi affrontare. Come organizzare i contatti, chiedere i permessi, gestire il bar, offrire il massimo delle opportunità di espressione per le band. Come fare a pugni con chi non ci pensa nemmeno a fare un festival (parlo dei sessantottini del partito). Pensi a come far arrivare i rumori di pace a più persone possibile. Io ci ho provato. Per un po'. Un bel po'.

Pensi e fai. Pensi mentre fai. Fai e basta. A volte fai e non pensi. Forse capitava spesso. Vabbe', comunque, quello che posso dire è che ne valeva la pena. Tra alti e bassi. Molfetta allora era un deserto e l'estate molfettese era pietosa come l'ultima estate molfettese. Io, invece, mi sentivo vivo. Forse Molfetta era ancora più pietosa di oggi (non c'erano il Blues e l'Arcobaleno: noti baretti locali centri nevralgici delle relazioni sociali giovanili). Bisognava fare qualcosa e noi la facemmo. Insieme.

A distanza di sei anni, con facce e teste quasi del tutto diverse, quell'avventura continua. E con lo stesso spirito: bisogna fare qualcosa e loro la fanno. L'Arci, ancora, c'è e fa quello che bisogna fare. Mentre la città sprofonda nel suo sonno indulgente e ipocrita. Ora potrei stare ore a scrivere mille elogi ad Aritmia e a chi la sta organizzando. Vorrei solo dire che tutta la città di Molfetta dovrebbe dire un GRAZIE gigantesco a questi ragazzi, che GRATIS si donano per la loro città, per i loro ideali. Al servizio della propria comunità. E attraverso la musica e la festa parlano alle persone e raccontano di un mondo diverso, migliore. Ma possibile, non un libro dei sogni.

Lo so, lo so... tutto questo è fuori moda, puzza di cazzata e sembra vagamente gonfiato. Invece tutto questo è assolutamente vero, profuma di speranza e soprattutto la moda è un'ottima cosa per chi ha poche idee.

Ma per me... tutto è ormai lontano...



In gamba ragazzi: inutile dire che vorrei essere con voi (e vorrei abbracciarvi tutti ad uno ad uno)!
'notte

PS: A proposito: per chi non sappia cosa sia Aritmia Mediterranea faccia un salto sul sito e sul myspace. Per chi non capisca il mio legame con Aritmia... date uno sguardo attento al sito della prima edizione (2003)...

PS2: Il video è stato realizzato da "Pablo e il mare", uno dei 15 concorrenti della prima edizione. Le immagini sono quelle del suo viaggio a Molfetta per Aritmia.

mercoledì, settembre 03, 2008

Fuffa

ma di moda



Oh mamma... ma non è che mi trasformerò anch'io in una macchina per produrre fuffa e che parla per sigle dal significato sconosciuto?

'notte...

martedì, settembre 02, 2008

Ritorno

alla normalità




Le parole sono di Silvano Agosti.
Vabbè... forse è ché oggi è stato il primo giorno di lavoro. Domani sarò più clemente con il padrone.
Buonanotte