domenica, giugno 22, 2008

DIETRO le rotaie



Questa volta l’Eurostar è puntuale. Sfreccia per la campagna pugliese. Per la prima volta sono in prima classe. Per carità, non è un vanto, ma un lamento: oggi i posti erano tutti occupati in seconda. Stasera gioca l’Italia e, se vuoi vedere la partita, il weekend termina prima per molti migranti come me. Insomma… 54€ da Barletta, destinazione Roma Termini. Il treno fa cagare uguale. Ascolto i Modena e guardo dal finestrino. Viti, ortaggi, ulivi, mare. Casette di campagna. E poi i soliti tralicci dell’ENEL. Seguo il movimento dei grossi cavi con gli occhi e muovo un po’ la testa per non interrompere lo sguardo.

Alle spalle un palazzo di città popolato da trogloditi e subumani, da un potere sempre più arrogante e presuntuoso, da compagni sempre più lontani, sempre più uguali a quegli altri. Alle spalle una risata ed una pisciata del potere sulle facce di tutti i malati di speranza.

Mi allontano da qui e torno dai turisti mai stanchi, dalle trattorie e pizzerie sempre in attività, dai mattoni e dalle chianche plurisecolari. Torno dove arte e cultura seducono il più fedele degli ignavi. Torno dove il colore dei volti e la forma dei sorrisi sorprende per naturalezza e bellezza. Nemmeno Tolkien poteva immaginare una più splendida città: la città eterna. Ma Roma non è la mia città.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Nemmeno la mia...
...E sono ancora una malata di speranza, e quella pisciata non sporcherà la mia faccia.

Anonimo ha detto...

non sei romano, ne mai lo sarai!
ma ormai neanche molfettese, e mai più lo sarai!

benvenuto allora tra gli apolidi! geografici e, quindi, anche sociali!

benvenuto tra gli eletti che gnosticamente avvertono l'irruenza proprio risveglio...

:)

Anonimo ha detto...

ciao Corrà! mi sono sempre sentita cittadina del mondo, e me ne vado in giro a confrontarmi... buon viaggio!

Corrado Minervini ha detto...

Be', se per questo una delle attività che ho sempre fatto, dai tempi degli scout, è stato scoprire, incontrare, crescere insieme all'altro. Con altre persone, in nuovi luoghi, con altre culture, con diversi simboli e diversi linguaggi.
Che bello che è :)
Però, la mia terra adesso mi manca. E poi la sento deperire. E' come una madre che ha bisogno di aiuto e che viene abbandonata. Nel ventre caldo della tua terra, c'è il tepore di una socialità famigliare, c'è la riscoperta di una vita quieta, ci sono i colori ed i sapori della freschezza.
Spero di poter sempre viaggiare nella vita, spero di poter sempre scoprire altre persone ed altri modi di vivere. Ma questo non è in contraddizione con l'amore(/odio) per la mia terra.

Anonimo ha detto...

per carità, io penso che la tua terra abbia molto bisogno di te! Vai e fai il burdell!!!

Corrado Minervini ha detto...

Non penso che la mia terra mi desideri. E non penso di essere in grado di vivere lì serenamente.

Anonimo ha detto...

Corrà dopo i fumi di ieri sera sono qui a leggere la tua reazione. Corrà voglio dire solo un'altra cosa: esiste il libero arbitrio nella nostra vita. Ci è stato dato e noi dobbiamo utilizzarlo bene :) SSi fortt!