Francamente non mi sono scandalizzato per l'ennesimo imbroglio salva-premier. Al potere non sono ammesse debolezze. Il potere deve legittimarsi e rafforzarsi. Il potere deve calcolare le proprie mosse. Tutte. Il potere si deve auto-tutelare. E' naturale.
E ti tremano le gambe se vuoi affrontarlo. Ci tremano le gambe. A noi italiani. Perché a noi italiani non manca mai il coraggio, quando possiamo lamentarci, quando possiamo sparare in aria. Ma dopo dobbiamo tornare nelle nostre case, tra le nostre cose e continuare a fare quello che sappiamo fare: niente. Le parole non ci mancano quasi mai, se sono inutili, superflue, già dette da qualcuno. Temo, purtroppo, che sin da piccoli siamo educati all'invidia, più che al desiderio di cambiamento: l'Italia è un Paese conservatore e noi onoriamo il potere con il nostro colorito e rumoroso silenzio. Siamo mansueti, per quanto casinisti.
Non reggiamo lo sguardo. Lo sgua
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Be' hanno detto un gran male del Caimano e al Divo ci si accosta come ad un film documentario. Ma io non credo che sia passato il messaggio giusto. Io credo che sia l'uno che l'altro abbiano analizzato un sistema di potere, prima che due storie. Un potere forte, che si è imposto in Italia, senza che nessuno poteva (e voleva) opporvisi. Non è solo di Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi che si parla, ma di due sistemi di calcolo e controllo formidabile. Ed in entrambi i casi c'è sempre il volto sorridente e soddisfatto dell'italiano medio, che il potere non ha mai violato nel suo diritto a sentirsi estraneo, privo di responsabilità.
Cosa sia più spudorato tra i crocifissi dei dorotei e le facce di culo dei vassalli di Berlusconi non lo so. Quello che so è che qualcuno ha detto "ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale". Caro Hegel, tutto questo, quindi, risponde alla logica del mondo? Mah... Tutto questo, io temo, continuerà a consumare il Paese fino a sfibrarlo completamente.
Siete davvero sicuri che non si rischi di rivivere presto una nuova stagione di violenza? Siete davvero sicuri? Io no.
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