L'umiliazione della sconfitta sociale, talvolta, si arricchisce di ulteriori spregevoli particolari. Che reazione avrebbe l'uomo onesto e affamato nel vedere il suo simile indegno ostentare il potere e banchettare alla tavola del padrone? Si rassegna. Di fronte al suo simile vilmente vincente l'uomo onesto si deve rassegnare. Il suo simile con la ciotola d'oro e il collare di diamanti.
Non si tratta nemmeno più della legge del più forte. Questa è la legge del più debole: il più povero di spirito, il più squallido, il meno capace fa fortuna attraverso la pratica del crumiraggio e la vile interpretazione del gioco dello scambio. Il voto, il favore, il voto, l'amicizia, il voto, il piacere, il voto, la copertura, il voto, il potere.
Eppure, come Iago, l'uomo con il collare vive dentro ciascuno di noi. E a muovere la rivolta è l'invidia, non la virtù. Che sia rossa o nera la ciotola è il simbolo della nostra società. Cazzarola: sono un riformista, per la nonviolenza, credo nell'economia di mercato (come unico sistema possibile... oggi) eppure, leggendo alcune cose che scrivo, mi si potrebbe scambiare per un anarchico sovversivo. Ne discende il mio stato di cittadinanza politica: apolide. Sono un apolide. Lontano, distante da tutto e da tutti. Non per scelta, ma per condizione naturale. Eppure non mi sembra di dire cose tanto rivoluzionarie (monotone, banali ovvietà, semmai).
E allora, vigliaccamente, mi rifugio lontano dalla mia terra e la lascio violentare, giorno dopo giorno, dai suoi meschini amanti.